La sede del Congresso della nostra Associazione questa volta si è spostata dai moderni hotel di Rimini o Cesenatico ad uno dei più antichi palazzi del capoluogo emiliano-romagnolo, il medievale Palazzo Grassi di via Marsala, in pieno centro storico. Vi risiede il Circolo Ufficiali dell’esercito di Bologna che ha ospitato l’assemblea dei delegati e dei consiglieri dell’ANVRG riuniti per fare il punto sullo stato dell’associazione e per eleggere le cariche per il prossimo triennio. L’austera “Sala del tribunale” ha accolto, nella “due giorni” garibaldina i soci intervenuti al congresso provenienti da diverse parti d’Italia, impegnati di una fitta serie di riunioni: comitato esecutivo, consiglio nazionale, congresso.
Già venerdì 11 maggio sono giunti a Bologna, nel primo pomeriggio, i componenti del consiglio nazionale uscente per gli adempimenti d’obbligo, ovvero l’approvazione del bilancio dello scorso anno e la previsione per l’esercizio corrente. Dopodiché si è insediato il seggio congressuale con l’elezione a presidente della prof.ssa Anna Lazzarino Del Grosso, che ormai ci ha abituato nella conduzione sobria ed elegante dei nostri congressi, da tutti apprezzata, affiancata dalle segretarie Paola Fioretti e Letizia Paolini. Ultimo adempimento, la nomina della “commissione verifica poteri ed elettorale”, costituita da Antonella Ciabatti, Roberto Ibba e Massimo Nebiolo.
Sabato mattina 12 maggio, alla presenza dei delegati delle sezioni la presidente Anna Del Grosso ha aperto i lavori leggendo i messaggi pervenuti dalla segreteria del Presidente del Consiglio Gentiloni, dal sottosegretario alla Difesa gen. Rossi, del presidente della Confederazione tra le associazioni combattentistiche e partigiane Betti, dalla presidenza e segreteria nazionale ANPI e dal presidente della FIAP, Mario Artali. E’ stato letto altresì il commosso messaggio di Giulio De Agostini, uno degli ultimi reduci in vita della divisione “Garibaldi” mentre il saluto del presidente onorario, Francesco Evangelista, è stato portato dalla presidente Annita Garibaldi al momento dell’illustrazione della relazione morale.
Questa è stata ampia e articolata, suddivisa in due parti delle quali la prima, sotto il segno della continuità, era già stata diffusa giorni avanti insieme ai contributi di alcuni soci ed esponenti dell’Associazione. La seconda parte, letta ed illustrata all’assemblea, è sia una replica ai contributi pervenuti sia una piattaforma di idee per il futuro con al centro quella di un sodalizio non più reducistico ma di memoria storica, che sotto l’auspicio della Confederazione tra le associazioni combattentistiche e partigiane, conservi e valorizzi il proprio patrimonio ideale e storico.
Contribuire alla memoria dei combattenti – ha affermato Annita Garibaldi – è lo scopo che la Confederazione tra associazioni combattentistiche e partigiane attribuisce ormai a quelle associazioni, come la nostra, che, vigilate dal Ministero della Difesa, custodiscono il loro patrimonio, morale e materiale. Patrimonio morale perché sono i nostri valori attuali, da portare nella società civile. Patrimonio materiale perché cimeli, biblioteche e archivi sono l’indispensabile appoggio delle memorie. Finché è stato possibile, e quando lo è stato, si sono raccolti cimeli, diari, epistolari. Ci tocca ora lavorare per ordinare quei cimeli, come è stato fatto per la Divisione Italiana Partigiana Garibaldi nel bellissimo suo museo di Asti.
La presidente ha trattato più temi, dalla militanza al volontariato, dall’identità alla visibilità (Ci sono tantissime associazioni garibaldine, di garibaldini, di tutti i colori politici, dai passati più svariati o senza passato. Veterani e Reduci Garibaldini siamo solo noi, e come tali riconosciuti. Le altre associazioni fanno altre cose), argomenti tutti accompagnati da analisi approfondita e prospettica. Sul piano organizzativo ha rilanciato l’idea di federazioni tra regioni per agevolare le sinergie territoriali. Oltre all’Emilia-Romagna e la Liguria-Sardegna è giusto che nasca la Federazione Nord tra Piemonte e Lombardia e la Federazione del Centro tra Lazio, Abruzzo e Marche.
Annita Garibaldi si è infine soffermata sulle prossime “scadenze”, le ricorrenze che incombono e richiedono la nostra presenza attiva: il bicentenario di Anita, il primo dopoguerra e la nascita di fascismo e antifascismo: Bisognerà stare molto attenti, e sono certa che commemorare e celebrare dalla nostra parte la resistenza all’avvento della dittatura non sarà una cosa inutile. Ha concluso con queste parole: La frustrazione delle speranze di molti partigiani, per evitare la guerra civile e tornare dopo tanti anni nel mondo civile, noi eredi dei partigiani la sentiamo ancora. L’abbiamo sublimata nel grande progetto dell’Europa unita, ma abbiamo il diritto come il dovere di coltivare le nostre memorie, per noi e per l’Italia. Sarà il nostro compito nel prossimo quarto di secolo, e per la nostra associazione una delle tante buone ragioni di vivere.
Dopo un breve saluto e ringraziamento della segretaria nazionale Letizia Paolini, è stata presentata la relazione finanziaria del triennio dalla segretaria amministrativa Rossella Fioretti e quella dei revisori dei conti. Sergio Goretti, direttore di Camicia Rossa, ha tracciato il resoconto dell’arco di tempo in cui ha preso forma una nuova ANVRG, lanciata sul piano culturale in progetti che le hanno dato maggiore considerazione, in Italia e all’estero. Ha presentato il decimo Quaderno dedicato al tema della pace, fornito i dati su entrate e spese dalla rivista e dei siti, e lanciato l’idea di una sezione “nazionale” che accolga soci non legati da una vicinanza alle articolazioni territoriali dell’Associazione.
E’ seguito l’intervento di Matteo Stefanori, direttore dell’Ufficio Storico, il quale ha parlato del progetto che ha consentito l’ordinamento dell’archivio della Divisione Garibaldi e quello in corso che permetterà di conoscere e documentare la nascita dell’ANVRG nell’immediato secondo dopoguerra. Sono intervenute ad illustrare la metodologia le due borsiste Eleonora Fabbri e Claudia D’Avossa, mentre Simone Zappaterreno ha presentato il sito memoriegaribaldine.org dedicato ai nostri cimeli, biblioteche e archivi. Le relazioni sono state votate all’unanimità con una astensione sulla relazione morale.
Nel corso del pranzo conviviale è stata consegnata alla presidente del congresso e vicepresidente uscente Anna Maria Lazzarino Del Grosso la Stella al merito garibaldino ed una pubblicazione a lei dedicata da parte dell’Associazione in segno di gratitudine per l’impegno profuso a Genova e non solo. Anna Maria, commossa e sorpresa, ha ringraziato tutti per il duplice, gradito dono.
Dopo l’intervallo sono ripresi i lavori presieduti da Filippo Raffi. Prima di passare la parola ai delegati vi sono stati i saluti di Andrea Spicciarelli del Museo Civico del Risorgimento di Bologna, del consigliere comunale di Ravenna, nonché consocio, Andrea Vasi e di Massimo Meliconi dell’ANPI di Bologna.
Numerosi e variegati sono stati gli interventi dei delegati delle sezioni, segno di un’associazione in cui convivono diverse sensibilità, con alcuni punti fondamentali comuni: l’antifascismo, l’unità nazionale, il dovere della memoria, l’esigenza di visibilità, l’autonomia dalla politica. In estrema sintesi, Gino Martellucci, delegato di Rieti, ha parlato della difesa della “giusta memoria” e dell’impegno per divulgare la campagna dell’Agro romano, Leonardo Sgatti di Firenze ha invocato un cambio di indirizzo e di prospettiva rispetto alla logica reducistica, Mariella Bortoletto di Asti si è detta favorevole ad una Federazione del nord e auspicato la diffusione della nostra storia anche attraverso il Museo della Divisione Garibaldi, per Roberto Ibba, delegato di Cagliari, è importante far valere ciò che ci unisce ovvero i valori della Resistenza, mentre Gianni Dalla Casa di Ravenna e Cesare Galantini di Bologna hanno sottolineato il carattere popolare dell’Associazione. Sulla crisi del volontariato e della militanza si sono intrattenuti Gilberto Piccinini, delegato di Castelbellino, e Paolo Sorba di La Maddalena. Proposte ambiziose ma stimolanti sono state lanciate da Enzo Baldini, delegato di Genova, con l’idea di un progetto europeo su Garibaldi e l’uso strumentale fatto dall’Ottocento ad oggi e dal delegato di Arezzo Ernesto Ferrini che ha invitato l’Associazione a farsi promotrice del riconoscimento della cultura garibaldina patrimonio immateriale Unesco. Chiara è stata la posizione espressa da Matteo Stefanori, delegato di Riofreddo, il quale ha riaffermato l’origine antifascista dell’Anvrg, criticato l’abuso della camicia rossa, sostenuto la necessità di non staccarsi dalla Confederazione e dal Ministero della Difesa.
Terminati gli interventi e dopo la replica della presidente, si è tenuta la presentazione delle candidature per gli organi nazionali, ed a seguire le operazioni di voto da parte dei delegati e quelle di scrutinio a cura della commissione elettorale. Quest’ultima ha rimesso il verbale contenente il risultato delle votazioni che sono stati consegnati alla presidenza del Congresso e data lettura a cura di Massimo Nebiolo, componente della commissione. Un applauso ad Annita Garibaldi, confermata presidente nazionale, ha chiuso i lavori del 24° Congresso.
Dopo cena si è riunito il Consiglio nazionale nella composizione scaturita dalle elezioni congressuali per procedere alle nomine previste dallo Statuto. Si è così ricomposto il quadro degli organismi dirigenti dell’Associazione per il prossimo triennio.